La fobia sociale: un’introduzione al problema
Quando sei di fronte agli altri provi un forte imbarazzo, tremi e ti sudano le mani? Pensi che farai per l’ennesima volta la figura dello stupido e che non sarai all’altezza? Hai rinunciato a molte delle cose che facevi per via della vergogna?
Se rispondendo a queste semplici domande ti sei riconosciuto, vale la pena di leggere fino in fondo questo breve articolo che parla della fobia sociale, perché potrebbe cambiare le carte in tavola.
Nele righe che seguono parleremo di come funziona un problema alquanto diffuso, e come un percorso di psicoterapia cognitiva può risolverlo.
Fobia Sociale: di cosa parliamo?
La caratteristica centrale della fobia sociale è la paura di essere giudicati dagli altri mentre si compie un’azione o un’attività. Queste possono essere le più varie, ad esempio mangiare in presenza di estranei, parlare al telefono mentre si è in autobus, chiedere un caffè al bar, ecc.
Chi soffre di fobia sociale teme di fare brutta figura perché ha in mente lo scopo di mantenere sempre una buona immagine agli occhi del prossimo. L’incertezza nel riuscire sempre a dare una buona impressione e non mostrarsi goffi o imbarazzati fa sì che ci si senta in forte agitazione e in condizione di minaccia ogni qual volta è necessario compiere quella particolare azione.
Come accade spesso nelle problematiche fobiche, la via di uscita più immediata e semplice è l’evitamento. La persona fobica cerca di non entrare in contatto con ciò che ritiene pericoloso e così ottiene un immediato sollievo dall’ansia e dalla preoccupazione.
Questa soluzione però presenta dei grossi limiti a lungo termine.
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